top of page
Cerca

La storia del Bushido

  • Immagine del redattore: WJJIA
    WJJIA
  • 11 dic 2020
  • Tempo di lettura: 3 min


La storia del Bushido


Anche se sembra che il codice del guerriero risalga al 660 a.C., venne citato per la prima volta in un testo scritto, il Kōyō Gunkan nel 1616.

In seguito Tsuramoto Tashiro quando si convertì al Buddismo, raccolse nel famoso libro Hagakure, un'opera sullo spirito ed il codice di condotta del samurai, tutte le regole di condotta dei guerrieri.


Il Bushido riadattava alcuni principi del Buddhismo e del confucianesimo a quelli della casta dei guerrieri (bushi). Nella sua severa disciplina era fondamentale perseguire gli insegnamenti ed i valori fino alla propria morte.

Questi valori erano l'onestà, la giustizia, la lealtà, il dovere, la pietà e soprattutto l'onore, i quali dovevano essere perseguiti fino alla morte.

Se per qualche motivo veniva meno ad uno dei valori del Bushido, il guerriero perdeva il suo onore ed aveva come unica possibilità di redenzione la pratica del seppuku, il suicidio rituale. In pratica doveva inginocchiarsi e sventrarsi da solo con il tanto, la più piccola delle tre spade dei samurai, che serviva proprio per questa pratica.


Dopo l'epoca storica della Restaurazione Meiji (1866 – 1869), il principio più importante del Bushido divenne il rispetto assoluto dell'imperatore.

Per questo motivo fu adottato dal movimento nazionalista giapponese come disciplina di comportamento.

Nei principi del Bushido non esiste la resa, bisogna combattere e ricercare a tutti i costi una morte onorevole in combattimento, per questo molti militari giapponesi si sacrificarono con onore durante la guerra mondiale, come Kamikaze.

Questa profonda avversione per la resa, era considerata disonorevole anche se si trattava di nemici catturati, in quanto nel Bushido è previsto un assoluto disprezzo per il nemico arrendevole.

Da qui derivano tutte le brutali violenze, praticate sui prigionieri di guerra che miravano a denigrarli ed annullarli come individui.



ree



I sette princìpi del Bushido

Il Bushido può essere riassunto in sette principi fondamentali ai quali un samurai o un guerriero che ne segue gli insegnamenti, deve attenersi scrupolosamente:

  • 義, Gi: Onestà e Giustizia Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.


  • 勇, Yu: Eroico Coraggio Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.


  • 仁, Jin: Compassione L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una. La compassione di un samurai va dimostrata soprattutto nei riguardi delle donne e dei fanciulli.


  • 礼, Rei: Gentile Cortesia I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia, ma anche per come interagisce con gli altri uomini. Il miglior combattimento è quello evitato.


  • 誠, Makoto: Completa Sincerità Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di dare la parola né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.


  • 名誉, Meiyo: Onore Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.


  • 忠義, Chugi: Dovere e Lealtà Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.



ree

 
 
 

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page